Nel corso del trentennio considerato, sono oltre 900 i Comuni che hanno attivato una o entrambe le tipologie di procedura – una quota pari a circa il 12% a livello nazionale ma con punte estremamente più elevate in alcune aree del meridione: è il caso della Calabria, ad esempio, dopo oltre la metà dei Comuni (il 51% per l’esattezza) è stato oggetto di attivazione di una delle due procedure di squilibrio finanziario; ma anche della Campania (36%), della Sicilia (35%), della Puglia (28%), del Molise (24%) e della Basilicata (23%). Alle regioni del Sud, si aggiunge, anche il Lazio (21%) che, soprattutto per una accelerazione in tempi più recenti, dei fenomeni di instabilità finanziaria, si è avvicinato pericolosamente alle realtà problematiche del meridione (vd. Figura 3).